Friday, April 26, 2013

Clash of the Titans (one of them being yours truly)

Ci sono tanti lavori che non potrei mai fare.
Uno e' quello del mediatore tra paziente e assicurazione sanitaria. 

La mia amica ha una buona assicurazione. Eravamo nella sua camera di ospedale, lei fatta di medicinali e con il pulsantino per darsi la morfina, cercava di conversare con me. 
E' entrata una ragazza, si e' presentata come il social worker dell'ospedale che fa da tramite con l'assicurazione. In pochi minuti ha detto alla mia amica che visto che ormai e' terminale e la sua prognosi e' terribile, l'assicurazione non ha piu' intenzione di pagare l'ospedale ma di farla trasferire da qualche altra parte. Ha offerto tre possibilita', anzi quattro se si considera l'offerta di abbandonare i medicinali, cosa che porterebbe la fine nel giro di pochi giorni. Snocciolati i pro e non i contro, aspettava una decisione.

E li e' iniziato il putiferio, io che cercavo di difendere con le unghie e con gli artigli gli interessi della mia amica stonata dagli antidolorifici (cosa che non potrei fare visto che non siamo famiglia), la social worker che cercava di tutelare l'ospedale e probabilmente il suo posto di lavoro, e al telefono l'assicurazione che cercava in maniera falsamente garbata di convincere la mia amica a prendere una decisione.
Alla fine dello scontro la social worker piangeva, l'assicurazione fingeva di essere d'accordo che la cosa migliore da fare fosse discutere le opzioni con il marito della mia amica e non con lei, mentre io immaginavo strumenti di tortura medievale da usare sui dirigenti dell'assicurazione.

Qualche giorno dopo ho visto che l'assicurazione ha vinto, non una vittoria netta, ma ha comunque vinto. La mia amica, dopo un soggiorno in terapia intensiva, e' stata trasferita in un altro ospedale piu' economico, l'assicurazione invece l'avrebbe voluta a casa con assistenza minima.

Mi chiedo come certe persone riescano a dormire la notte.

35 comments:

  1. Mi sono permessa di condividere il tuo post su feisbuc, dove proprio oggi avevo segnalato che l'Italia si sta decisamente infilando in una cattiva strada:
    http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/inchiesta-italiana/2013/04/25/news/quattro_milioni_in_fuga_dalle_cure_non_hanno_pi_i_soldi_per_il_ticket-57450028/?inchiesta=%2Fit%2Frepubblica%2Frep-it%2Finchiesta-italiana%2F2013%2F04%2F25%2Fnews%2Fsanit-57445028%2F

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    1. Ok. Hai il profilo aperto? Sarei curiosa di leggere i commenti.

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    2. No, ma praticamente non ci sono commenti. Troppe cose da commentare, in questi giorni, partiti, politica, inciuci... non se ne può più.

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  2. Santo Dio. E oggi non ero riuscita ad aprire il link di Silvia, ora lo vedo.

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    1. Le parole a me vengono, ma sarebbero censurabili.

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  4. Ho vissuto un'esperienza simile con un'amica, dall'assicuratore. Credo vengano addestrati per diventare insensibili. Orribile! :-(

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    1. Onestamente non so come facciano, io non ci riuscirei.

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  5. Mi spiace per la tua amica Giorgia, è davvero disumano. Qui in Italia o per lo meno a Torino, dove sto io, stanno chiudendo ospedali a ripetizione e inizio a sentire da parenti e amici esattamente le stesse cose che vengono descritte nell'articolo riportato da Silvia. Io ho il TERRORE che si trasformi in un sistema come quello americano e la cosa peggiore è che a volte, quando lo dico, ci sono persone che rispondono: "Ah, ma sarebbe fantastico! Lì sì che hanno delle belle cliniche e che seguono i pazienti".

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    1. Rispondigli di guardare un po' meno telefilm e magari informarsi su come stanno davvero le cose.

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    2. Io ho avuto la sfiga di stare in ospedale sia Italia che in Usa, la differenza e' abissale. Qui hai la camera tutta per te, il tuo bagno, tutte le cose di cui hai bisogno e anche di piu', poi pero' arriva il conto. I costi sono stratosferici. Non sai quante persone hanno perso tutto per una cosa semplice come un'appendicite.
      Il sistema americano delle assicurazioni sanitarie io lo trovo immorale, dubito verra' adottato in Italia. Ultimamente sembra amiamo farci del male, ma non a quel punto. Spero.

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    3. anche una mia amica che abita ancora a torino ed e' stata recentemente ricoverata mi ha raccontato scenari simili..che siamo gia' arrivati al punto che se non hai soldi e stai male, di fatto ti tocca soffrire e se ci resti secco amen.
      la cosa che a me stupisce piu' di tutto e' che obama ha fatt un intera campagna sull estendere all assicurazione a tuttigli americani ma non mi pare abbia mai messo il dito nella piaga del perche' i costi medici siano cosi' esorbitanti, l articolo del time che ti ho linkato sotto spiega molte cose, tipo che esisotn odei personaggi, chiamati chargemasters che sono queli che stabiliscono come 1 aspirina in ospedale costa 10 volte che al drugstore....

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    4. Devo dire che Obama ci ha provato ma le lobbies sono piu' forti di lui.
      Ho letto l'articolo di cui parli, non mi ha stupito per nulla.

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    5. no, ma intendevo che ha stupito me che non abito negli stati uniti, e appunto volevo sapere da te che ci stai se e' davvero cosi' o esagerato...e' tristissimo!

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    6. E' cosi'. I medicinali costano una cifra spropositata. Quando si compra un medicinale si paga una copay variabile a seconda del piano assicurativo, poi l'assicurazione manda a casa un foglio con il nome del medicinale e quanto loro hanno sborsato e quanto ancora hai a disposizione prima di raggiungere il tetto massimo. Prendevo un medicinale abbastanza comune, a me costava $9, all'assicurazione quasi $900, erano trenta pastiglie!

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  6. Arrivo qua dal link di Silvia.
    Non ho parole per commentare questa vicenda! Addirittura non ti garantiscono cure di livello neanche pagando, se vedono che non c'è più nulla da fare e quindi i costi diventano a "fondo perduto"!
    Neanche io ci dormirei la notte...anzi, non potrei proprio farlo un lavoro del genere.

    Ps Mi dispiace molto per la tua amica...

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    1. Hai trovato la definizione giusta, costi a fondo perduto.
      Quello delle assicurazioni e' un business, fanno volentieri la doppia mastectomia a chi e' sano ma ha il gene per il tumore al seno o diminuiscono chirurgicamente la dimensione dello stomaco ad una persona obesa, ma non lo fanno per altruismo, lo fanno perche' i costi delle cure per queste persone sarebbero troppo alti in futuro.
      Speravo tanto che Obama riuscisse a cambiare le cose, qualcosa lo ha fatto ma non e' abbastanza.
      Grazie per il pensiero per la mia amica.

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    2. Perdonami. Tutta presa dalla rabbia che sempre mi suscitano le discussioni su questo argomento, ho tralasciato di esprimere anch'io un pensiero per la tua amica.

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  7. mi dispiace molto che tu stia perdendo un amica e trovo agghiacciante quello che racconti...sull'argomento sanita' americana ho letto un articolo che mi ha illuminato parecchio su com'e' che sono finiti ad avere un sistema cosi' allucinante:http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,2136864,00.html (raccomandato da me he normalmente odio il time)

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  8. Deve essere davvero dura stare accanto a una persona che se ne sta andando, ti mando un forte abbraccio per questo, per quello che può contare. Per il resto, sono semplicemente schifata ma non stupita; è ovvio che in un sistema privatizzato si vada avanti solo se si paga, altrettanto ovvio che se i soldi non li hai non saranno certo le aziende che erogano servizi a pagamento a farti beneficienza. Poi sul fatto che ci voglia una foresta di peli sullo stomaco per fare quel lavoro sono d'accordissimo, credo troverei più facile essere sotto un ponte che nei panni dell'assistente soiale dell'assicurazione.

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  9. ciao giorgia, arrivo anche io da silvia. vivo in uk dove e' tutto gratuito, non c'e' neanche il ticket per dire. la gente si lamenta ma credo non immaginiamo neanche cosa significhi vivere in un posto dove, semplicemente, non ti curano, non ti salvano. molto triste. forza a te e alla tua amica.

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    1. Dovrebbe essere cosi' in ogni paese che si ritiene civile.

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  10. mm mi sono inventata che ti chiami giorgia!

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    1. Nope, mi chiamo Francesca. Georgia Peach e' il nome con cui mi ha ribattezzato una persona quando ha saputo che sarei andata a vivere in Georgia.

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  11. Mi dispiace per la tua amica. Uno Stato in cui succede una cosa del genere è uno Stato disumano. Anche qui in Germania ci sono le assicurazioni ma il sistema è diverso e spero che non succedano atrocità come questa.

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    1. Lo spero davvero anche io. Pur avendo abitato in Germania non ho mai usufruito del loro sistema sanitario, ero coperta dall'assicurazione di mio marito. Diverse persone mi hanno detto che da voi l'assicurazione copre anche i massaggi, un sistema sanitario cosi' dubito che abbandoni i pazienti terminali.

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  12. Mi spiace tanto davvero per la tua amica. Sono cose che non vorremmo mai sentire.

    In Italia un giorno mio fratello, medico, tornò a casa in lacrime. In reparto era arrivata una bambina di 12 anni con un femore rotto... in realtà aveva una metastasi alle ossa. Piangeva per il dolore e il PRIMARIO la sgridò. Le disse di smettere di piangere perché tanto non c'era più niente da fare per lei e le lacrime non avrebbero risolto nulla. Tra l'altro i genitori avevano scelto di non dire nulla alla bambina...
    Quello era il Primario del reparto... di un paese "civile".

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