Sunday, December 30, 2012

New Year's Resolutions

Buoni propositi per il nuovo anno: nessuno.
Proprio cosi', nessuno.

Mi chiedo se:
A) Abbia raggiunto la perfezione
B) Abbia imparato a capirmi ed accettarmi per come sono, peculiarita' incluse
C) Stia diventando stanca, annoiata e apatica
D) A, B e C

Continuero' a fare quello che ho sempre fatto, semplicemente aggiustero' la rotta quando il panorama non sara' piu' di mio gradimento o qualche ostacolo mi si mettera' davanti.

Certo una bella iniezioncina di entusiasmo non mi farebbe male...

Thursday, December 20, 2012

Saturday, December 15, 2012

Only a question of time

Si sapeva, era solo una questione di tempo.
Non chi, non dove, e nemmeno quando. Pero' sarebbe certamente accaduto.

E cosi' e' successo ancora, questa volta la maggior parte delle vittime (che hai voglia ad addolcire la cosa chiamandoli piccoli angeli, sempre vittime rimangono) sono dei bambini.

Subito dopo le tragedie partono le giustificazioni.

Sparatoria al mall? Consumisti del cazzo, fossero rimasti a casa loro invece di comprare inutili prodotti made in China, sarebbero ancora vivi.

Sparatoria al tempio Sikh? Vabbe', sono di quelle strane religioni e sono pure marroncini, c'era da aspettarselo.

Questa volta si tratta di una scuola, ma non una di quelle scuole fatiscenti con i graffiti ai muri e gli studenti con i pantaloni allacciati sotto il culo.  Il tipo di studenti per cui molte persone perbene non condannerebbero del tutto il gesto dell'assassino.

Questa e' una scuola elementare, solo a vederla fa venire in mente l'odore dei pastelli a cera, i disegni appesi ai muri, l'incosciente senso di sicurezza dell'infanzia.

L'America piange, il Presidente piange, e i lobbisti delle armi cercano di riparare il danno alla loro immagine.  Questa e' la volta che magari il popolo si rompe e chiede qualche cambiamento, cosi' inizia il Blame Game, il gioco dello scaricabarile delle colpe.

Entrano in campo i conservatori.
"Il ragazzo aveva problemi perche' i genitori erano divorziati."  Parliamo di un ventenne, non di un bambino di sei anni arrabbiato perche' costretto a trascorrere il Natale con un genitore invece di un altro.
"La colpa e' anche della madre, una brava madre conosce bene il proprio figlio"  Ehm, e il padre dove lo lasciamo?  (Queste donne! Da quando hanno il diritto al voto si sono montate la testa. Dovrebbero stare a casa, barefoot and pregnant in the kitchen!) E non dimentichiamo che i genitori del ragazzo non erano dello stesso sesso, quindi per i conservatori aveva la famiglia ideale.
I commentatori televisivi. 
"Il fatto che una delle pistole potesse sparare quindici proiettili invece che dieci non fa la differenza."  Oh, really? Vai a dirlo ai genitori delle vittime, o meglio, perche' non ti ci metti tu davanti ad una pistola che ha appena scaricato dieci colpi e ne ha ancora cinque in canna, tanto non fa nessuna differenza!

I difensori del secondo emendamento e i lobbisti continueranno a dormire sonni tranquilli, bastera' usare parole come Liberta', Diritto e Padri Fondatori, snaturarle, farle proprie e nascondersi dietro la loro enorme ombra.  Usando queste parole magiche nella maniera giusta si diventa intoccabili.


Fossi un dittatore, queste sarebbero le mie regole iniziali:

(Questa foto l'ho rubata da Fb, era sulla pagina del mio amico Jeffery P.)








Wednesday, December 12, 2012

Lemon Squares: the recipe!

Cri di "dovegirail sole" (non ho mica capito come si fa a linkare) mi ha chiesto la ricetta dei Lemon Squares, eccola.
La ricetta l'ho presa da una pubblicazione di King Arthur Flour, l'ho adattata nel modo piu' preciso possibile ai pesi e misure italiane. La farina bianca si potrebbe sostituire con quella di mandorle o con altri tipi, l'importante e' che la base abbia la consistenza simile a quella di un biscotto.


 Base
200 gr. di farina
32 gr. di zucchero a velo
1  1/2 gr. di sale
115 gr. di burro non salato

Topping
4 uova grandi
Il succo di 2 limoni grandi
35 gr. di farina
3 gr. di sale
la scorza dei due limoni o mezzo cucchiaino di olio di limone
zucchero a velo

Preriscaldare il forno a 180 gradi. Imburrare leggermente una teglia di 23x23 cm, 28x18 o dimensioni simili.
Per la base.
Mischiare farina, zucchero e sale in una ciotola media.  Tagliare il burro a pezzi piccoli ed unirlo al composto. Usando il mixer o le mani formare una pasta che abbia la consistenza delle briociole di pane. Pressare il composto nella teglia ed infornarlo per 20 minuti o finche' non assume un colore marroncino dorato.
Per il topping.
In una ciotola media sbattere le uova con lo zucchero e il succo di limone finche' diventa liscio (io uso un mixer elettrico). Aggiungere la farina, il sale e la scorza del limone grattugiata (o l'olio di limone).
Versare il tutto sulla base calda e infornare per 25 minuti o finche' il topping appare solido.
Sfornare e lasciare sfreddare nella teglia. Spolverare con lo zucchero a velo poco prima di tagliare e servire. Non ho mai provato a mettere l'olio di limone, probabilmente funzionerebbe meglio della scorza dei limoni, a seconda del tipo di limone questa tende a dare un retrogusto amaro.


Sunday, December 9, 2012

Il mio eremo



Questo e' l'ingresso al mio eremo.               Ho provato a fare una foto "artistica" e la mia macchina fotografica mostrava il disegnino del cestino della spazzatura.
Ma grazie!









E questo e' il fieno che il mio vicino taglia dal nostro campo e vende alle persone con i cavalli. Noi non ci guadagnamo nulla, ma abbiamo l'erba tagliata.  Fino a poco tempo prima che prendessimo il terreno, il vicino fertilizzava i campi, ora che e' nostro non autorizziamo piu' niente di chimico, se vuole l'erba la deve prendere cosi'.






Un giorno d'estate sono andata nel bosco che si vede all'orizzonte.  Sembrava di essere nel mondo delle fairies, dal terreno saliva il vapore, gli alberi fitti coprivano il cielo e davano al tutto una luce verde. E' stato magico, non mi avrebbe sorpreso sentire uno scampanellio e vedere uno gnomo spuntare da dietro una roccia coperta di muschio. Se avessi avuto la macchina fotografica avrei scattato una foto, che viste le mie doti non avrebbe comunque reso l'idea.




Questa e' la mia quercia preferita, mi piacerebbe ripulirla da alcuni rami cadenti, appendere delle luci, fare una sorta di pavimento di pietre che non la soffochi, e trasferirmi sotto la sua ombra a leggere.
A sinistra della quercia il terreno crea la situazione geologica ideale per costruire un lago artificiale di una dozzina di acri.








La stessa quercia by night. Lo so, la foto fa cagare (brutta cosa le velleita' artistiche mal riposte), pero' almeno ci ho provato!

Tuesday, December 4, 2012

When life gives you lemons...

C'e' un detto americano "When life gives you lemons, make a lemonade" quando la vita ti da limoni (fregature/delusioni) fai una limonata.  In altre parole, cerca di trovare il lato positivo anche nelle situazioni negative.  Che non c'entra nulla con questo post, tranne per il fatto che si parla di limoni,  e proprio di un limone voglio parlare.  Un limone Mayer.

Qualche tempo fa io e il Gentleman, aka l'Orso, abbiamo comprato alcuni alberi da frutto da piantare nel nostro futuro eremo.  Lui ha scelto alberi di mele, pere, ciliegie e altri frutti classici; io, mediterranea del sud, naturalmente ho voluto gli alberi di fichi, melagrane, mandarini e limoni.  Mi dimentico sempre di ordinare la pianticella di mirto che, miracolosamente, si trova anche su Amazon.
Qualche settimana fa una sorpresa: un alberello di limone ha prodotto il nostro (dico nostro per sembrare generosa e non competitiva, in realta' penso MIO, mioo, miooo, seguito da risata diabolica) primo limone.  Una pallinetta verde oblunga che a poco a poco ha iniziato a crescere e a cambiare colore. 
L'eremo dista qualche ora da casa ed e' in una zona selvaggia (ok, esagero con l'aggettivo) popolata da daini, linci, coyoti, armadilli, serpenti e altri animali per me esotici.  Per un po' ho pensato che il mio limone non sarebbe sopravvissuto a tutti quei visitatori, invece no, ha continuato a resistere sul suo alberello.  Piu' di tutti temevo i daini che in questo periodo dell'anno hanno la tendenza a scrostare il velluto delle corna sui tronchi d'albero.
Il mio secondo nemico lo identificavo nella "cougar" del fratello del Gentleman.  La matura signora in questione ama andare a correre per mantenersi all'altezza del giovane aitante compagno, e il suo posto preferito in cui correre e' l'eremo. 
Nelle mie vivide fantasie la immaginavo correre, notare il mio limone e fermarsi per coglierlo.  Vedevo apparire un cartello con una scritta tipo "Vietato raccogliere il mio limone, chiunque osera' verra' passato per le armi senza processo" circondato dalle trappole Acme di Willy il Coyote.
Un bel giorno l'Orso, di rientro dall'eremo, mi si presenta davanti con il limone in mano.  Il mio limone, il mio primo limone!  Lo accarezzo, lo odoro (il limone, non l'Orso) gli scatto qualche foto.  Mi sento una mamma orgogliosa.
Poi pero' mi chiedo cosa farne.  Potrei lasciarlo su un piatto e osservare come invecchia lentamente.  Vedere la sua buccia liscia e soda ammorbidirsi e perdere tono.  No, devo usarlo in qualche modo.  Devo rendere onore alla sua esistenza, devo trovare una ricetta che utilizzi sia il succo che la buccia.
Potrei fare un limoncello, sono sicura che la ricetta non sia difficile da reperire, pero' no', e' uno solo, immagino non basti.
Potrei fare una crema pasticcera al limone, ma non amo le creme in genere.
Forse un sorbetto, una torta, un hummus al limone?
Poi mi viene l'illuminazione: lemon squares!






When life gives you lemon(s), make...















... lemon squares!