Saturday, August 2, 2014

Poi dici virtuale...

Mi chiedo cosa sia passato per la testa di Ero Lucy quando, sulla spiaggia di Cocoa Beach, ha visto arrivare una pazza con cappello di paglia a tesa larga, occhialoni scuri, abito da sole bianco e nero, borsa da spiaggia rossa e borsa da zitella di faux coccodrillo blu, che le ha puntato un indice addosso esclamando solo una parola, "Tu."
Il nostro incontro e' avvenuto proprio cosi'.
Rispetto a lei io ero avvantaggiata nel riconoscerla perche' avevo visto poco prima la foto del suo nuovo taglio di capelli, quindi l'ho individuata quasi immediatamente, certo avrei anche potuto chiamarla al telefono invece che mandarle messaggi, ma non volevo rovinare la magia di sentire per la prima volta dal vivo la voce di una persona che non ho mai visto ma che mi sembra di conoscere da tanto.
Lucy e' proprio una bella ragazza, ha questi occhi verdi cosi' particolari che l'aggettivo piu' adatto che mi viene in mente per descriverli e' in inglese: stunning. Un profilo perfetto (io da pinocchia complessata noto sempre il naso degli altri), ed e' anche lungocosciata! Caratterialmente, cosa vi sto a dire, la conoscete gia'!
"My" mi piace tanto, sembra un orso tenerone, simpatico, caloroso, e sempre con il sorriso, una di quelle persone che ti fa star bene solo a guardarlo. Se non fosse per il fatto che sono ormai troppo americanizzata e quindi la considero una cosa improper, me li sarei abbracciati stretti stretti tutti e due e non li avrei lasciati andare.
Poi c'e' la Picci. 
La Picci fisicamente e' quello che nell'immaginario comune e' la classica bambina americana: alta, biondissima e con gli occhioni blu. 
Una pallina di energia, correva, rideva, si buttava in acqua, mi ha anche permesso di giocare con lei tra le onde senza fuggire via perche' non mi conosceva. Una bambina davvero simpatica e soprattutto felice e innamorata del suo papa'.  Me la sarei portata a casa con me!

Probabilmente l'impressione che abbiamo dato noi non e' stata il massimo.
Mio figlio e' stato un piccolo mostro, era in full sensory overload e quindi intrattabile.  Lui e' come un computerino che elabora nei particolari tutto cio' che lo circonda, e quando e' stanco e gli stimoli sensoriali sono troppi smette di essere l'amabile bambino di sempre. Il sole, la sabbia e il caldo erano troppo per lui e siamo dovuti andare via prima del previsto. In auto si e' scusato del suo comportamento asociale e deve averci ripensato durante la notte perche' la mattina dopo, da bravo americanino, mi ha chiesto se poteva usare il mio telefono per mandare un messaggio di scuse a Lucy. E cosi' ha fatto. Lucy e' stata tanto gentile a rispondergli e rassicurarlo che tutto era a posto.
Il Gentiluomo andava avanti e indietro a recuperare nostro figlio che cercava di lasciare la spiaggia e nel frattempo cercava di conversare in Itanglese con My. E' anche riuscito a mettere la maschera e il boccaglio per provare a fare un po' di snorkeling.
Io ero la pazza con il cappello di paglia descritta sopra. Ero frustrata dal comportamento di mio figlio, mi sarebbe piaciuto conversare con Lucy senza distrazioni ma non e' stato possibile. E' stato comunque bello parlare con lei e ci siamo lasciate con la mezza idea di rivederci ad Atlanta o a Miami.

Mentre tornavamo in albergo il Gentiluomo mi ha raccontato che My aveva preso la multa per eccesso di velocita' e che incredibilmente, e qui probabilmente rinforzato nell' illusione delle sue conoscenze linguistiche e' passato dall' inglese all'italiano, a multarlo era stato lo stesso agente che lo aveva multato precedentemente.
"Il stessa persona! Ci credi!"
"No, non IL, LA, la stessa persona."
"No, era uomo!"
A quel punto mi sono arresa.