E non parlo in senso metaforico, i piedi li ho bruciati davvero.
Mi dovrei arrendere all'evidenza, sono segretamente bianca.
Sono nata, unica scura, tra fratelli che sembrano usciti da un sito turistico della Norvegia o di qualche altro paese nordico, cresciuta al sole della Sardegna mi basta poco tempo per diventare scura, e scura sono stata per tutto il tempo in cui ho abitato nella mia isola.
Quando rimango un po' sole divento rossa per un giorno, poi dal secondo giorno in poi la mia pelle diventa scura. Assumo un particolare colorito cosi' da sembrare la gemella bassa, grassa, bruttarella e pure povera di Halle Berry.
Il primo dubbio sulla mia possibile "bianchitudine" mi e' venuto quando abitavo in Germania, ricordo di essere tornata da un picnic con le spalle bruciate, naturalmente ho negato il tutto e ho attribuito l'accaduto a qualche ingerenza cosmica.
Ho sempre visto la differenza cromatica tra me e i miei fratelli come un segno della mia superiorita' evolutiva (almeno quello lasciatemelo, non e' facile nascere anatroccolo in una famiglia di cigni), quindi lo smacco e' stato ancora piu' grave; io scura, forte e invincibile, bruciata dal sole e per giunta in una terra che, come Milano per Toto', nel mio stereotipato immaginario ho sempre associato al freddo e alla mancanza di sole.
La seconda volta in cui la mia granitica certezza ha vacillato e' stato quando ho visto una mia foto scattata al mare, in quel periodo abitavo in una zona del Belgio dove davvero c'era poco sole ed ero rientrata a Cagliari per far conoscere al mio bambino il mio mare. Nella foto si vedevano delle gambe bianchissime, naturalmente la bianchezza delle gambe l'avevo giudicata una conseguenza del riflesso del sole sulla sabbia.
Cosa faccio, continuo a negare o cedo e mi arrendo all'evidenza?
Nel frattempo cammino scalza.
Due orette in piscina e mi riduco cosi' |