I momenti educativi di un genitore americano.
Qualche giorno fa, mentre parcheggiavo l'auto fuori da un negozio, ho notato un Lemonade Stand, una di quelle bancarelline di bambini che vendono le limonate.
Era situata in un posto un po' scomodo, davanti ad una strada in cui non ci si puo' semplicemente fermare, ma si deve continuare fino alla zona parcheggi.
Normalmente questi lemonade stands offrono un bicchiere di limonata fresca in cambio di un dollaro o di una offerta, quasi sempre a beneficio di qualche bambino malato e senza assicurazione.
Io sono una di quelle persone che qui definiscono suckers, quando posso, nel mio piccolo naturalmente, contribuisco a cause benefiche. In Italia avevo la casa piena di cartoline dipinte da persone senza arti, fazzoletti ricamati da orfani di non so dove, calendario di San Gaspare, Fra Indovino, azalee per la ricerca e chi piu' ne ha piu' ne metta. Qui contribuisco a March of Dimes (sono mamma di prematuro) e come si fa a non mandare soldi a Marlo Thomas e i bambini del St. Jude Hospital quando ti mandano le targhettine adesive con il tuo nome sopra? Per questo motivo mi ero fatta la nota mentale di fermarmi al lemonade stand dopo il negozio.
Quando finalmente sono riuscita ad avvicinarmi allo stand ho notato una mamma e due fratellini tra gli otto e i dieci anni, la signora sorrideva, i bambini erano piuttosto seccati. Davanti e di lato alla bancarella c'erano due cartelloni, mi aspettavo di leggere la storia strappalacrime di qualche bambino in condizione di disagio, invece c'era scritto "Aiutatemi a far capire ai miei figli il valore di un dollaro." Poi spiegava che il ricavato non sarebbe andato a beneficio di nessun ente o gruppo di ricerca medica, ma di qualche negozio di giocattoli, quindi non c'era da sentirsi forzati a comprare la limonata.
Sono rimasta un po' stupita e la signora mi ha raccontato che i suoi figli davano tutto quello che avevano per scontato, rompevano ad oltranza finche' non avevano giocattolo o un videogioco nuovo e finita la novita' non ci giocavano piu'. Avevano bisogno di una lezione e lei, dopo aver cercato di far capire loro a parole che niente e' gratuito, e' passata all'azione.
Il motivo della posizione della bancarella in un posto scomodo? Non sempre nella vita si puo' avere prime real estate, un posto privilegiato.
Chapeau alla mamma!
ReplyDeleteDavvero!
DeleteUno dei piu' bei post che abbia mai letto, grazie!
ReplyDeleteMo' inizio a darmi arie! Proprio in gamba quella mamma.
DeleteUrca urca! Che lezione!
ReplyDeleteE speriamo l'abbiano imparata!
DeleteNo nc'est s'allu po fragai. Aicci si fait (tr. Non c'è che l'aglio per odorare. Si deve far così)
ReplyDeleteCaspita, credo che dovremo imitarla. Complimenti alla mamma.
Proppi'aicci esti! Io non credo avrei avuto il coraggio di mettere su la bancarella, la signora doveva essere veramente al limite de sa passienzia!
DeleteComplimenti davvero :) ottima lezione di vita per i suoi figli :)
ReplyDeleteChe mamma!
DeletePS: ma tu non dovresti essere in vacanza? Corri a fare un bagno anche per me! ;)
E brava la mamma! Spero tanto che il suo metodo abbia funzionato, se lo sarebbe meritato davvero!
ReplyDeleteLo spero anche io!
DeleteOttima strategia questa mamma!
ReplyDeleteA me non sarebbe mai venuto in mente!
DeleteChe bella lezione di vita!!
ReplyDeleteChissà se hanno imparato!
Anche io mi chiedo se abbiano imparato o se siano tornati ai loro vecchi modi.
Deleteringrazio teper aver scritto questo bellissimo post, una mamma coi controfiocchi! me l ero perso perche ero in ferie ma perfortuna oggi erolucy l ha rilinkato!
ReplyDeleteMi sono pentita di non averli fotografati, davvero una donna in gamba quella mamma!
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