Tuesday, February 5, 2013

Quando l'auto fa il monaco

Sono andata a casa della mia amica rumena; aveva bisogno di aiuto perche' doveva venire un suo compagno di corso per fare una stima su quanto sarebbe costato potare degli alberi. 
Lui e' messicano e stanno entrambi frequentando un corso di inglese per stranieri gentilmente offerto dalla nostra contea.
Lei non si sentiva di riceverlo da sola e cosi' mi ha chiesto di andare a farle compagnia.
Alle 13 e 30 suonano alla porta, e' Fernando, "il messicano" accompagnato da sua moglie.  Evidentemente anche lui non si sentiva a suo agio ad andare da solo.
La mia amica esce, io la seguo. 
Il pick up truck di Fernando e' parcheggiato fuori, e' nuovo, pulito e lucente. 
Fernando saluta la mia amica, le presenta sua moglie e poi guarda me.  Io sorrido.  La mia amica mi presenta come sua amica e sia lui che la moglie mi salutano.  Noto che lui inizia a guardarmi insistentemente come se mi stesse studiando.  Non capisco cosa voglia da me, mi guarda con un'aria come di sfida, e poi mi dice in spagnolo "Tu parli spagnolo, giusto?"
Io, forte del mio voto di 100 alla classe di spagnolo, gli rispondo nella sua lingua che si, parlo lo spagnolo.
Tanti anni prima avevo scelto la classe di spagnolo per due motivi: il primo perche' era tra le classi obbligatorie del mio major e le offerte alternative non mi attiravano per nulla, il secondo perche' mi piace imparare le lingue straniere.  E comunque ero certa che avrei preso un voto alto per via di un mio personalissimo sillogismo. 
Lo spagnolo somiglia al sardo.
Io il sardo lo conosco. 
Io conosco lo spagnolo. 
Logico no?

Io e Fernando intraprendiamo una sorta di danza degli sguardi, lui mi sfida, io giammai che abbasso lo sguardo.  Sono una donna moderna e indipendente (insomma), non sara' un maschilista qualunque a mettermi paura con le sue occhiatacce.  Nella mia testa canticchio "I won't back down," incrocio le braccia, ondeggio la testa e ora sono io a guardarlo con aria di sfida.  Non so cosa gli ho fatto ma gli sguardi non sono certamente amichevoli.  Si offre di potare gli alberi per soli 50 dollari e guarda me come se aspettasse una qualche reazione da parte mia.  Io non dico nulla, non sono mica un'esperta di potature!
La mia amica ci invita ad entrare e ci offre il caffe', sia io che lui rifiutiamo. 
Si inizia una conversazione piuttosto superficiale in cui lui evidentemente si rende conto del basso livello del mio spagnolo.  "Ma tu non sei messicana!"
"No, non sono messicana, sono italiana!"
"Pensavo fossi una messicana bianca."
"???"
Iniziamo a comunicare in spanglish.
"Tuo marito e' gabacho? (o qualcosa di simile)" 
Io che pensavo  "Ma ha detto gazpacho? O ha detto garbanzo?"
"Eh? Do what? Gacho cosa? No compriendo."
"Bianco. I bianchi li chiamiamo cosi'. Tuo marito non e' messicano?"
"No, non e' messicano."
"Ah, pensavo lo fosse... "
"Ma e' bianco?"
"Che io sappia, si"
Poi si gira verso la moglie che non parla l'inglese e le dice qualcosa.  Io capto qualche parola qua e la, una delle quali e' "coche."
Ridacchiano.
La mia testa inizia a frullare "Coche, coche...  conosco questa parola...  che caspita vuol dire... forse cane...  no, cane mi pare sia perro...  o perro vuol dire asino, o carro, no, forse gatto... ah, no!  gatto e' gato...  ma perche' mio figlio non guardava Diego e Dora, almeno ora saprei un po' piu' di spagnolo...   grazie tante Elmo!"
Si parla del piu' e del meno e io, distratta dai miei pensieri svolazzanti, mi incasino e diverse volte invece di dire si, rispondo con oui.  Avra' pensato di avere a che fare con una pazza.
Si contratta l'orario della potatura e Fernando e signora vanno via.
Li accompagnamo alla porta e io guardo fuori.
Il mio pick up truck e' parcheggiato nel vialetto, il suo colore bianco fa risaltare ancora di piu' gli schizzi di fango, ci vorrebbe una bella pioggia per lavarlo bene, sembra sia passato attraverso un cantiere edile...
Poi, improvvisa, l'illuminazione: il coche, il coche e' l'auto!

E poi dicono che l'abito, in questo caso l'auto, non faccia il monaco.

10 comments:

  1. Uh, vedessero la mia, di macchina (quella che ho in Italia). Chissà di dove penserebbero che sono!

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    1. Io in Italia non ho mezzo di trasporto e dipendo dai mezzi pubblici o dal buon cuore di amici e parenti.

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    2. Io invece non ce l'ho qui e dipendo dagli orridi mezzi pubblici oppure dal buon cuore della suocera!

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    3. I vostri mezzi pubblici sono iconici, qui non salirei su un bus nemmeno se mi pagassero.

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  2. :-D
    Ma e' cosi' normale parlare di razze e colori al primo incontro cosi' insistentemente?

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    1. No, non e' normale, almeno per gli americani. Fernando e' messicano e nuovo in Usa, non so se il fatto di pensare che anche io fossi messicana o sposata con un messicano abbia influito.

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