Friday, February 22, 2013

Elezioni

Quest'anno, per la prima volta da quando ho l'eta' legale per votare, non votero'.
Saro' "obiettore di coscienza elettorale" sempre che una tale definizione esista.
  • C'e' chi mi dice che le mie sorelle dell'ottocento e del novencento si staranno rigirando nella tomba per il mio buttare al vento questo diritto per cui loro hanno lottato tanto.
  • C'e' chi mi dice che non voto perche' "tanto tu sei in America, cosa te ne puo' fregare dei problemi dell'Italia?"
  • C'e' addirittura chi, lamentandosi della situazione politica italiana da schifo, mi suggerisce fortemente per chi dovrei votare e quale partito e' da considerasi il male minore.
Quando mi rifiuto di scendere a compromessi, passo per menefreghista, egoista, qualunquista, fascista, comunista, tutti gli -ista possibili.  All'appello mi sembra manchino papista, satanista e pochi altri.
Braccata dal martellamento continuo del "meno peggio" mi sono fatta coraggio e ho deciso di indagare sui candidati dei vari partiti che chiedevano di venire eletti nella circoscrizione del Nord America.
Mai lo avessi fatto.
Sarebbe stato meglio chiudere gli occhi e fare la conta con i nomi dei candidati: "Chi fa la spia non e' figlio di Maria non e' figlio di Gesu' al governo all'-in-fer-no ci vaaaai tuuuu!" ed eleggere il mio rappresentante. 
Ho iniziato con i "santini" ricevuti per posta, un candidato parla di "vostri problemi" nelle "nostre comunita'."  Gia' qui mi hai perso. 
Altri due candidati sciorinano le loro foto con i personaggi "illustri", sembrano le foto che si vedono sui muri di alcuni ristoranti dove il proprietario stringe sorridente la mano al cliente famoso.
Poi sono passata ai candidati che appaiono sulle schede e che non hanno mandato i "santini" a casa.  Tra loro c'e' una donna che si e' iscritta (per cercare voti) ad un gruppo di expat che frequento.  Il suo programma elettorale come punto principale ha, e qui parafraso, migliorare la situazione delle donne italiane in Usa. 
Le donne. 
Italiane.
In Usa. 
Fosse successo in Usa l'episodio del rappresentante politico che parlando ad una donna davanti ad una folla di persone e alle telecamere si rivolgeva a lei con commenti e fraintendimenti a sfondo sessuale, il politico ora sarebbe fuori e la vittima conterebbe i denari del risarcimento per sexual harassment.
Ho letto i vari programmi, sono praticamente tutti uguali.  Iniziative vecchie, vaghe e sorpassate, promuovere il Made in Italy, promuovere la cultura e la lingua italiana, programmi Rai/Mediaset e stampa italiana all'estero.
Mi sono sentita grandemente presa per il culo. 

Questi personaggi vivono in un altro mondo, l'italiano che abita in Usa per loro e' la figura stereotipata della persona con la valigia di cartone, semianalfabeta e facile da raggirare.  Se davvero fossero interessati a rapprentarci seriamente, saprebbero che la maggior parte di noi ha un titolo di studio, legge e scrive correttamente almeno due lingue e certamente se ne strafrega della qualita' dei programmi Rai all'estero.

Non voglio mettere al potere nessuna di quelle persone. 
Non voglio che i soldi tolti al bambino disabile della mia amica vengano usati dal deputato per promuovere la cultura italiana mentre cena con l'ambasciatore. 
Non voglio diventare complice dello sfascio. 
Eppure lo so che ci sono vari tipi di complicita', quella di chi aiuta a commettere un reato e quella di chi osserva senza fare nulla. La mia presa di posizione somiglia piu' alla seconda. 
Non votare e seguire la mia coscienza e' la mia versione del "votare per il male minore."

E non mi piace il sistema elettorale.
Chi ha a che fare con bambini conosce il metodo.  Quando si vuole forzare un bambino a mangiare qualcosa di sano pur sapendo che il prodotto offerto non e' gradito, si limita il bacino di scelta e si offrono solo le cose decise in anticipo dall'adulto in controllo.  Invece di offrire broccoli, cioccolato, camelle e carote, si offrono solo broccoli o carote. Il bambino, messo davanti a questa scelta opta per la cosa che gli fa meno schifo, il male minore.  E nemmeno si lamenta piu' di tanto, l'illusione di avere importanza, potere decisionale o piu' semplicemente nessun'altra via d'uscita, fa miracoli.  Questo funziona per un certo periodo solamente, fino a quando il bambino matura abbastanza da capire che ci possono essere altre scelte e si puo' dire di no. In attesa che l'italiano arrivi al livello del bambino che finalmente capisce e dice "nessuno dei due," io non voto.

E' stato un dolore quasi fisico quello che ho provato mettendo via le schede, ma la mia anima e' in pace.  Hanno dei bei colori, allegri.  Per ora non le voglio piu' vedere, chissa', in futuro potro' riciclarle per qualcosa di utile.
Amen


6 comments:

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    1. A te non e' arrivato il malloppone elettorale dall'ambasciata?

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    1. E' stato davvero difficile non votare, ma almeno sono tranquilla con la mia coscienza.

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  3. Non ti farò nessun predicozzi sui diritti e doveri dell'elettore. Ti dico solo che ti capisco.

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    1. E' stata la mia prima volta, speriamo in rappresentanti migliori.

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