Monday, November 19, 2012

Magical Thinking

Questi giorni mi ritrovo costantemente a fare magical thinking, ma non quello del libro di Augusten Burroughs, il mio e' piu' infantile e irrazionale, ma ugualmente incentrato all'idea di avere la capacita' di controllo su una situazione.  Ho un'amica che sta male, ma proprio male male, non credo le sia rimasto tanto.  Ha un anno in piu' di me e un figlio di un anno piu' grande del mio, inconsciamente (mica poi tanto inconsciamente) mi identifico in lei.
Stavo giocando a Mahjong quando ho saputo che stava nuovamente male, e ogni volta che uso quel gioco sembra che lei stia peggio, quindi ho deciso di non giocarci piu' con la speranza che si riprenda. 
Poi mi capita di mangiare qualcosa che mi piace tanto, sono a meta' morso, me la sto godendo proprio, e mi fermo; forse se smetto di mangiare quello che ho in bocca lei guarisce.
Stessa cosa per quel libro storto sullo scaffale o la borsa girata da quel lato, se li raddrizzo lei stara' bene.
Ora capisco le persone che passeggiano avanti e indietro nella corsia di un ospedale ed evitano di calpestare le righe di congiunzione delle mattonelle.
Fosse cosi' facile avere la facolta' di cambiare le cose a proprio piacimento.

6 comments:

  1. Bella Georgia. Ti ricordi quel film con Jack Nicholson, in italiano chiamato Qualcosa e' cambiato? Lui era un uomo con delle fissazioni ossessive tipo quella di non calpestare le fughe delle mattonelle, nel tentativo di controllare tutti gli aspetti della sua vita.
    Sarebbe bello poterlo fare, si'. Anche io vorrei tanto poter aiutare la mia amica e garantirle il diritto al futuro, anziche' restare inchiodata ad un eterno presente.
    Ti abbraccio forte.

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  2. Purtroppo ho imparato che la vita non la possiamo controllare, lei va, l'unica cosa che possiamo fare è stare accanto alle persone a cui vogliamo bene e dimostrarglielo in ogni momento, certe volte basta uno sguardo, altre volte una preghiera o un semplice abbraccio :)
    Un abbraccio forte anche a te :)

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  3. Bello questo post, così umanamente doloroso. C'è anche un libro molto bello di Joan Didion su questo argomento, "The Year of Magical Thinking", però è un pugno allo stomaco.

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    1. Ne ho sentito parlare ma non l'ho mai letto. Provvedero'.

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